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FUGA. Ventuno poesie di Primo Levi

FUGA. Ventuno poesie di Primo Levi

Lunedì 29 gennaio ore 19 – Teatro Storchi

evento presentato da ERT / Teatro Nazionale
in collaborazione con
Fondazione Villa Emma e con il sostegno di Fondazione di Modena
in occasione del Giorno della Memoria 2024, parte del programma di iniziative promosso dal Comitato per la Storia e le memorie del Novecento del Comune di Modena

Valter Malosti continua il suo lavoro di ricerca nel territorio della poesia di Primo Levi, accompagnato dal sound designer GUP Alcaro e dal chitarrista Paolo Spaccamonti. Attraversando il crinale sottile che unisce la lettura ad alta voce al paesaggio musicale e creando una densa atmosfera d’ascolto, Malosti compie un viaggio appassionato nelle sorprendenti e lancinanti liriche che Levi compose tra il 1946 e il 1985.

Tutte le poesie sono incluse in Primo Levi Opere complete, a cura di Marco Belpoliti, Einaudi Torino 2016, vol. II. Numerosi testi provengono da Ad ora incerta, raccolta pubblicata da Levi nel 1984. Altri sono successivi e costituiranno una novità per quasi tutti gli ascoltatori.

La selezione è composta da:
Il primo Atlante (1980), Cantare (1946), Il tramonto di Fossoli (1946), Ostjuden (1946), Il canto del corvo (1946), 11 febbraio 1946 (1946), Avigliana (1946), Il canto del corvo (II) (1953), La bambina di Pompei (1978), Donna Clara (traduzione da Heinrich Heine) (1976), Cuore di legno (1980), Schiera bruna (1980), Pio (1984), Annunciazione (1979), Canto dei morti invano (1985), Il decatleta (1984), Nachtwache (Guardia di notte) (1983), Fuga (1984), Il superstite (1984), Dateci (1984), Agli amici (1985).


letture di Valter Malosti
progetto sonoro e live electronics GUP Alcaro
chitarre elettriche Paolo Spaccamonti
produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
in collaborazione con Centro Internazionale di Studi Primo Levi, TPE – Teatro Piemonte Europa,

evento presentato in collaborazione con Fondazione Villa Emma
con il sostegno di Fondazione di Modena
in occasione del Giorno della Memoria 2024, parte del programma di iniziative promosso dal Comitato per la Storia e le memorie del Novecento del Comune di Modena 


Quando: 29 gennaio alle ore 19.00

Info e prenotazioni
Ingresso gratuito con prenotazione consigliata 
presso la biglietteria del Teatro Storchi – Largo Garibaldi 15, Modena
T. 059/2136021 – biglietteria@emiliaromagnateatro.com
da martedì a sabato ore 10 – 14; martedì e sabato anche ore 16.30 – 19

On-line cliccando QUI


Precede alle ore 17.30 l’appuntamento, a cura di Fausto Ciuffi

NON CHIAMARCI MAESTRI”
dialogo con il pubblico prima dell’ascolto di FUGA. Ventuno poesie di Primo Levi


APPROFONDIMENTI

Lavorando su Se questo è un uomo, messo in scena nel 2019 (adattato per il teatro insieme a Domenico Scarpa), ho verificato come quello che Levi diceva, e cioè che la sua poesia è nata certamente prima della prosa, fosse assolutamente vero. Molti dei capitoli del libro sono infatti anticipati dalla scrittura di liriche disadorne, folgoranti, appuntite come frecce.
Le poesie di Primo Levi sono Canti che irrompono nel corpo di chi le legge come lampi che il tuono non aveva annunciato, canti che vibrano e fanno vibrare la membrana del cuore con frequenze laceranti, ironiche, feroci, a tratti tenere e struggenti. Indimenticabili.

Valter Malosti

 

«Abissinia abissale, Irlanda iridata adirata» … Quando, al principio degli anni Trenta, Primo Levi era un ragazzo disponibile a ogni avventura, volle disegnare un suo Atlante pieno di colori, dove ciascun paese aveva forme bizzarre e suggeriva invenzioni di parole. C’era anche la Germania, «terra turchina di germi e di germogli». Il ragazzo Levi non poteva sapere che proprio da quel paese sarebbe germogliato un punto sulla terra chiamato Auschwitz e destinato a essere, qualche anno più tardi, la più memorabile delle sue avventure. Da quel «primo Atlante» del ragazzo Primo Levi si è scelto di cominciare una lettura delle sue poesie: ventuno testi, che aprono Auschwitz e il Giorno della Memoria nelle direzioni più inattese. Il tentativo è di aprire Auschwitz in ogni direzione, fare sì che Primo Levi possa virtualmente evadere dal Lager per forza di immaginazione, immaginazione tout court e immaginazione morale.

Domenico Scarpa