Stiamo caricando

Alternanza scuola-lavoro IIS F.Corni

Anteprima allo spettacolo Gioie e dolori nella vita delle giraffe

La mattina del 22 dicembre in qualità di studenti /lavoratori abbiamo avuto l’occasione unica di assistere alle prove preliminari dello spettacolo “Gioie e dolori nella vita delle giraffe”, il quale andrà in scena al Teatro Delle Passioni dal 13 al 28 Gennaio.
Arrivati nella sala in cui si terrà lo spettacolo, abbiamo conosciuto Teodoro Bonci Del Bene, sceneggiatore e regista dell’opera, tratta dal testo teatrale del portoghese Tiago Rodrigues.
Con lui abbiamo capito l’importanza che hanno le luci in una rappresentazione teatrale, come vengono utilizzate, come si possono configurare in base all’effetto che si vuole ottenere in scena e la minuziosità con la quale i tecnici allestiscono l’illuminazione.

Ha attirato la nostra attenzione l’asfalto di resina sintetica, creato appositamente in soli 8 giorni da un piccolo gruppo di scenografi, i quali, per rendere il tutto ancora più realistico, hanno deciso di riprodurre l’effetto di macchie d’olio con l’utilizzo di un apposito materiale riflettente, che assumeva sfumature diverse in base alla direzione dalla quale provenivano le luci.
Nella scena erano presenti una radio, una televisione e una mazza da baseball, tre elementi-chiave che saranno presenti durante tutto il corso della rappresentazione.
Abbiamo letto parte del copione e collaborato con gli attori presenti allo scopo di migliorare l’espressività dell’opera e agevolare la comprensione del messaggio che con essa il regista vuole trasmettere, messaggio che però verrà rivelato solo nel corso della prima rappresentazione al pubblico…

Alex Duzzi, Matteo Nannini, Pasquale Ragosta, Cappi Davide

Il 22/12 la classe ha assistito alla visione delle prove dello spettacolo in questione e dei vari oggetti di scena che saranno presenti sul palco, tra cui una mazza da baseball, una vecchia televisione, una radio, un parcheggio asfaltato artificiale, creato da un artista, tra i più talentuosi nel suo campo lavorativo e un sistema di fari a luci colorate che fornisce un effetto ottico spettacolare all’opera stessa.
Il regista di questa rappresentazione teatrale è Teodoro Bonci del Bene e Big Action Money è il nome della compagnia creata da lui stesso.
Gioie e dolori nella vita delle giraffe racconta una storia che ha come protagonista una ragazzina, chiamata comunemente Giraffa, orfana di madre, che scappa di casa con la scusa di voler guardare la televisione, il canale Discovery Channel più precisamente, che il padre disoccupato non può permettersi. In questo percorso, incontra diversi personaggi come una pantera o Checov, che la aiutano a crescere e maturare, come il suo amico-pupazzo e compagno di avventure Judy Garland.
È più di uno spettacolo teatrale, perché quest’opera vuole che ognuna delle persone che assistono ad essa, si possa immergere in questo incredibile racconto, rispecchiarsi, come si stesse parlando della propria vita quotidiana, immedesimandosi in uno dei personaggi, che si presentano come persone normalissime, comuni, senza alcun superpotere o dote particolare, bensì con molti problemi, tante difficoltà e non una vera e propria identità.
Un esempio eclatante è “L’uomo che è Mio Padre”, una persona stressata, turbata, disoccupata, è vedovo e sua figlia è scappata di casa, lasciandolo solo con le sue preoccupazioni a risolvere i tanti problemi della sua vita; l’attore che interpreta questo ruolo si è immedesimato molto bene nel personaggio ed è riuscito, durante le prove a cui abbiamo assistito, a trasmetterci perfettamente questo stato d’animo, così come il regista.
Il seppur breve percorso che abbiamo intrapreso con il regista dello spettacolo, a nostro modo di vedere, dovrebbe essere fatto obbligatoriamente da tutti coloro che hanno intenzione di andare successivamente a vedere Gioie e dolori nella vita delle giraffe, perché permette di entrare a pieno al centro della storia e, così facendo, godersi ogni secondo del tempo passato a teatro.

Matteo Battilani, Niccolò Bellucci, Marco Cottafava, Iacopo Montorsi

Venerdì 22 dicembre abbiamo avuto l’opportunità di assistere alle prove dello spettacolo, che debutterà il 13 gennaio, intitolato Gioie e dolori nella vita delle giraffe. Lo spettacolo è diretto da Teodoro Bonci del Bene che ci ha accolto quella mattina.


Dopo una piacevole chiacchierata sui mestieri dietro le quinte, ad esempio il tecnico delle luci, ci ha reso partecipi coinvolgendoci in prima persona alle prove dello spettacolo. Innanzitutto ci ha parlato della scelta della scenografia, che consiste in un parcheggio qualsiasi in modo che potrebbe essere facilmente ricollocabile in qualunque realtà cittadina.
Abbiamo aiutato l’attore Dany Greggio, durante la rappresentazione di una scena in cui lui interpreta “l’uomo che era mio padre”, leggendo le domande che “la donna che era mia madre” gli pone. Questa è una scena molto importante in cui emergono le capacità espressive dell’attore che riesce a trasmettere tutte le emozioni del padre in una situazione di crisi dove vengono alla luce il dolore, l’insicurezza e la disperazione che tormentano il padre. In questo momento, inoltre, la bambina riesce ad intravedere il rapporto, ormai logoro, che accomuna il padre e la madre defunta.
Alla fine di questa esperienza non vediamo l’ora di assistere allo spettacolo che speriamo soddisfi le nostre aspettative.

Beatrice Tosatti, Giulia Ferrarini, Silvia Giovanardi, Federico Richeldi

Grazie all’alternanza scuola lavoro abbiamo avuto la possibilità di incontrare il regista Teodoro Bonci Del Bene e la sua compagnia durante le prove dello spettacolo Gioie e dolori nella vita delle giraffe nel giorno di Venerdì 22/12/17.
Il regista ci ha illuminato: attraverso una chiacchierata, ci ha spiegato come nasce uno spettacolo e in particolare come è nato il suo. Il regista ha parlato della sua compagnia, spiegandoci che la fondazione di essa è il filo conduttore di tutti i suoi spettacoli e ciò che influenza maggiormente i suoi progetti. Il regista ci ha spiegato tutte le fasi del lavoro che precedono le vere e proprie prove con gli attori: l’idea dello spettacolo nasce con quello che si ha da fare, è un insieme di “cose pratiche e tecniche” da risolvere, per esempio: le luci, la loro diversa funzione, le posizioni e il fatto che non c’è niente di programmato, tutto viene sul momento delle prove, quando si è di persona sul luogo e si può vedere avanti allo spettacolo già finito. Un altro esempio è la sceneggiatura, il palco che rappresentava un parcheggio e solo al tocco ci sembrava di essere davvero in un parcheggio. Tutto concorre a dare significato, dalle cose più grandi e visibili alle più piccole e nascoste.


Terminata la chiacchierata abbiamo iniziato le prove, anche noi. Abbiamo aiutato, domandato, letto, “recitato”, insieme agli attori. A turno abbiamo letto alcune battute di una parte dello spettacolo alternandoci all’attore che recitava. Era difficile per gli attori e per il regista renderci chiaro cosa il testo volesse davvero dire, fino a quando ne abbiamo preso parte anche noi.
Una bambina di 9 anni che scappa di casa solo perché non può guardare la televisione, solo perché il padre le impedisce di farlo, perché il padre è costretto da qualcosa ad impedirglielo. Impossibile e irreale, diremmo. Poi pensiamo a noi, alla nostra famiglia e capiamo che non c’è niente di più normale.
Infine, dopo aver osservato tutti i dettagli e i particolari, aver ascoltato le parole dell’attore, il regista ha voluto avere la certezza che il messaggio giusto arrivasse al pubblico e che non sembrasse tutt’altra cosa, facendoci delle domande sulle nostre impressioi e opinioni.
Il regista ha terminato l’incontro lasciando a noi il compito di immaginare cosa sarebbe successo dopo alla giraffa che era scappata dallo zoo per cercare la savana.

Niccolò Barozzi, Alessandro Corradini, Elena Magnoni, Matilde Masoni           

Abbiamo avuto la possibilità di incontrare il regista Teodoro Bonci del Bene, il quale ci ha spiegato che lo spettacolo è stato prodotto sulla base del testo Tristeza e Alegria na Vida das Girafas del drammaturgo portoghese Tiago Rodrigues e sarà inscenato dagli attori della compagnia teatrale Big Action Money, fondata dal regista stesso e dal tecnico Matteo Rubagotti. Lo spettacolo si terrà al Teatro delle Passioni a Modena dal 13 al 28 Gennaio. Nonostante la storia originale sia ambientata a Lisbona, il regista ha qui deciso di ambientarla a Miramare. Lo spettacolo vedrà protagonista una bambina di nove anni, orfana di madre e figlia di un uomo con problemi economici, che scapperà di casa quando non potrà più vedere Discovery Channel a causa di un guasto alla televisione che il padre per mancanza di denaro non può far riparare. Teodoro ha subito voluto imprimerci l’idea che il teatro è fatto sì da pensieri, ma anche dalle cose pratiche necessarie alla costruzione di una rappresentazione (scenografia, disegno luci, video, audio, costumi, ecc.).
Diciamo che per la produzione di uno spettacolo teatrale la regola mens sana in corpore sano è d’obbligo.

Il teatro è fare e pensare
Per dimostrarci ciò Teodoro si è dilungato nella spiegazione delle diverse luci di scena. Ci ha spiegato le differenze tra i fari rotondi e quelli quadrati, ci ha spiegato che dentro ai fari può essere inserito un filtro detto gelatina grazie al quale è possibile colorare la luce e ci ha spiegato come le bandiere vengano utilizzate per tagliare la luce dei fari. Ovviamente poi per la messinscena di uno spettacolo e necessario decidere quali tipi di fari utilizzare, decidere in quali deve essere posto il filtro, diverso a seconda dell’atmosfera che si vuole creare, bisogna decidere dove dovranno essere collocati e come dovranno essere puntati. Tutte queste decisioni il regista le concorda con i tecnici (grazie alla loro esperienza possono già anticipatamente supporre quali fari probabilmente serviranno per lo spettacolo) che dovranno poi assemblare il tutto. Teodoro ci ha inoltre spiegato che l’unico modo per imparare a fare il regista o il tecnico, nonostante ci siano alcuni corsi che si possono seguire, è fare “gavetta” da un regista o tecnico più esperto che possa così insegnarti. Nel caso dello spettacolo Gioie e dolori nella vita delle giraffe il regista ha sostenuto di voler creare uno spettacolo colorato, non desaturato, in cui è il luogo ad essere illuminato e non, come spesso accade, i volti degli attori; infatti i fari riproducono, tramite gelatine gialle, le luci dei lampioni in un parcheggio dando così un senso di realismo. La scenografia del parcheggio è stata realizzata da Rinaldo Rinaldi, il quale ha realizzato scenografie per teatri prestigiosi, insieme a due assistenti.
La scenografia è stata realizzata attraverso materiali naturali senza l’utilizzo di resine sintetiche, inoltre la radio, che era stata abbandonata in un campo, è stata recuperata ecologicamente dal regista.
In seguito abbiamo lavorato con gli attori Martin Chishimba e Dany Greggio introducendo le parti del copione del ruolo “L’uomo che è mio padre” interpretato da Dany Greggio. Il regista ha in tal modo potuto, dopo la recitazione di Dany, avere un nostro feedback riguardante cosa il pubblico, ovvero noi, percepiva e riusciva a capire e vedere se ciò soddisfava le sue aspettative di ciò che, come regista, riusciva e voleva trasmettere al pubblico per quanto riguarda questo spettacolo.

Marcello Barchi, Niccolò Bellini, Valentina Copelli

Avere la possibilità di vedere le prove di uno spettacolo è un’opportunità che, se sfruttata, apre una finestra su tutto ciò che sta dietro alla realizzazione e alla messa in scena di uno spettacolo teatrale.
Inoltre, parlare con il regista, anche senza riferirsi propriamente all’opera, ti permette di capire come pensa e come sviluppa i suoi discorsi e pensieri, aiutandoti poi a notare più dettagli e particolari e facendoti capire il motivo di certe scene o di certi dialoghi all’interno dell’opera.
Confrontarsi con il regista aiuta anche a capire quanto tutto sia in realtà concreto e umano e non solo parole, come spesso ci sembra a teatro; ci fa capire come tutto è sempre nato e nascerà da una semplice idea e da un gruppo di persone che prova a svilupparla per renderla qualcosa di più.
Come ci ha fatto notare più volte Teodoro, il regista, uno spettacolo teatrale non sarebbe nulla senza il lavoro dei tecnici, senza le luci o la sceneggiatura; come d’altronde non sarebbe nulla senza il lavoro degli attori o senza qualcuno che pensa: “Potremmo provare a mettere in scena una storia così… ”.
Quest’incontro ci ha aiutato a capire quanto ci sia dietro a quelle che sono poco più di 2 ore a teatro: quante persone, quanto lavoro, quanto impegno e quante ore spese per trasmettere qualcosa al pubblico tramite un’opera teatrale.


Dopo aver parlato con il regista abbiamo anche avuto l’opportunità di partecipare alle prove dello spettacolo, insieme a due attori, cercando di capire cosa volessero trasmettere al pubblico e come avrebbero dovuto farlo; abbiamo letto molto più dai loro volti e dai loro gesti di quanto abbiamo recepito dalle loro parole. Per capire davvero questo spettacolo non serve conoscere a memoria il copione, ma riuscire a leggere tra le righe. Leggere i volti e immedesimarsi nei personaggi e nei loro vissuti, entrare nella loro vita. Noi lo abbiamo fatto e siamo riusciti a estrapolare sentimenti ed emozioni con le quali tutti noi abbiamo a che fare nella vita di tutti i giorni e che possiamo rivedere nella nostra famiglia, nella nostra città, nei nostri amici, in noi.
Abbiamo visto la sofferenza di un padre che non può permettersi di dare il meglio alla propria figlia che, sebbene non sia palese, ama profondamente.
Abbiamo visto la stanchezza e la voglia di mollare di un uomo che non riesce a superare certi ostacoli della vita, come la disoccupazione.
Abbiamo visto il pentimento derivato dal dire parole che non si avrebbe voluto realmente dire solo per “rispondere a tono”.
Abbiamo visto la solitudine in un uomo che ha perso la moglie e in una figlia che ha perso la madre.
In conclusione, grazie a questo incontro abbiamo potuto conoscere la vera essenza di uno spettacolo teatrale, che va ben oltre a ciò che possiamo cogliere durante la messa in scena ed è molto di più di un gruppo di persone che recitano un copione sopra ad un palcoscenico.

Adani Lorenzo, Gozzi Agnese, Lenzi Tommaso, Merighi Edoardo

Io, con i miei compagni di classe, ho assistito le prove dello spettacolo Gioie e dolori nella vita delle giraffe.
Grazie alla guida del regista siamo entrati (almeno in parte) nel meccanismo della storia e del messaggio di questa opera e ancora più importante, nel meccanismo dello spettacolo in sé; con le sue varie parti: la sceneggiatura, le luci, il copione…
Successivamente abbiamo collaborato a un dialogo, tratto dall’opera, con un attore della compagnia e dal suddetto dialogo sono nate numerose riflessioni alimentate dalle incalzanti domande del regista. Ho trovato interessante la modalità con la quale il regista, con elevata disponibilità, ha deciso di impostare quella che definirei quasi una chiacchierata; ha deciso di soffermare l’attenzione su elementi insoliti, a cui normalmente non viene dato peso. Ma da quella giornata ho compreso come tutto, dall’alto al basso, dalle luci al pavimento, sia teatro.

Laura Franchini, Matteo Mammi, Simone Valentini e Alberto Cattabriga