Otello
di precise parole si vive
Teatro Storchi
A proposito di questo spettacolo
I classici non smettono mai di parlarci, l’importante è portarli in scena con rispetto e attenzione ma anche con passione: è quello che Lella Costa e Gabriele Vacis fanno riproponendo, a 24 anni dal debutto, Otello, una tragedia difficile da archiviare. La costante attualità della sua trama è d’altronde lampante: un lavoratore straniero altamente specializzato, un matrimonio misto che fa storcere il naso a parenti e amici della sposa, una manipolazione psicologica tanto arguta quanto meschina, un femminicidio seguito dal suicidio dell’uxoricida. Costa e Vacis sottolineano, poi, il potere del linguaggio: «Otello – spiegano – è un uomo meraviglioso, ed è un immigrato. È considerato un grande condottiero, si esprime con una proprietà di linguaggio, una cura, quasi una devozione nei confronti della lingua, che non è la sua, non è la lingua con cui è nato. Iago è un mascalzone, un farabutto, un opportunista, un profittatore, ma Iago va veloce, perché quella lingua lì è la sua, ci è nato, la usa, mente».
Lo spettacolo sostituisce Cuore di burattino
Durata: 90 minuti
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In occasione dello spettacolo a Modena, sabato 16 marzo alle ore 16.30 dialogo con Lella Costa e Gabriele Vacis. Modera Angela Albanese (Docente di Letterature comparate, UNIMORE), nell’ambito dei CONVERSANDO DI TEATRO.
Repliche
Dati artistici
foto di Serena Serrani