Nozze
A proposito di questo spettacolo
Lino Guanciale approda per la prima volta alla regia, portando in scena per Emilia Romagna Teatro Fondazione il primo testo teatrale di Elias Canetti che, dietro al grottesco e apocalittico narrare degli odi e delle basse bramosie da condominio, prefigura la folle catastrofe dell’Europa nera dei nazionalismi tra le due guerre mondiali.
Il giovane Canetti, non ancora trentenne ma già capace di comporre Auto da fé, uno dei romanzi più significativi a cavallo fra le due guerre mondiali, osserva in Nozze il paesaggio di rovine materiali e morali della civiltà europea alla vigilia della notte autocratica nazifascista. Novello Tristano di leopardiana memoria, Canetti punta il dito sul bassissimo orizzonte ideale delle magnifiche e progressive sorti e aspettative del mondo borghese, una realtà involuta la cui ossessione per il possesso come rifugio identitario condanna donne e uomini a un regresso valoriale irreversibile, il cui unico approdo sicuro è la catastrofe. Una grande lezione sulle conseguenze tragiche dell’estremismo conservatore, generatore di clausure mentali olre che fisiche.
I personaggi coinvolti nella macabra danza di Nozze, prigionieri dei loro ruoli sociali e della noia, schiavi dei propri istinti più bassi, mai illuminati da slanci intellettuali o etici, vivono esistenze vuote e asfittiche […] La sconfitta della civiltà occidentale, tanto raffinata quanto incapace di vincere la morte intesa come abbrutimento, contrazione e immiserimento della facoltà umana di crescere, conoscere e amare.
Obiettivo della regia sarà rispettare sia tale spietatezza che il registro della scrittura insieme tetra e lieve di Canetti, qui abilissimo nel non tradire mai il proprio furore giovanile, cercando una forma di traduzione scenica efficace di quella grande lucidità di sguardo à la maniere di Grosz o Otto Dix con cui egli giudica il proprio mondo indecentemente al tramonto.
Tutto questo in ossequio a quel principio, davvero prezioso ai giorni nostri, di responsabilizzazione del lettore, o mutatis mutandis dello spettatore, che ovunque campeggia nell’opera di Canetti…
Lino Guanciale
Note
Consigli di lettura dalla Biblioteca Delfini:
- Elias Canetti, Nozze, Einaudi 1995
- Attilio Scuderi, L’arcipelago del vivente: umanesimo e diversità in Elias Canetti, Donzelli 2016
Repliche
Al 08/12/2019
Al 13/12/2019
In altri teatri ERT
Dati artistici
con la partecipazione di Michelangelo Vanni che ha composto ed orchestrato il brano “Nozze”
direttore tecnico Robert John Resteghini
direttore di scena Sergio Puzzo
capo elettricista Nicolò Fornasini
sarta Cristina Carbone
costruzione scene Laboratorio di Emilia Romagna Teatro Fondazione
responsabile e capo costruttore Gioacchino Gramolini
macchinisti costruttori Riccardo Betti, Marco Fieni, Sergio Puzzo
scenografi decoratori Ludovica Sitti (capo), Lucia Bramati, Sarah Menichini, Benedetta Monetti, Rebecca Zavattoni
campionamenti audio Alberto Tranchida per Associazione microBo
grafica Marco Smacchia
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione
Si ringraziano Giovanni Zagari e Giovanna Cermelli
Si ringrazia Rossana Gea Cavallo
foto di scena di Serena Pea