Presentazione del libro Poemetti
In occasione dello spettacolo Shakespeare / Poemetti, di e con Valter Malosti, mercoledì 27 novembre alle ore 18.00 presso la Biblioteca Antonio Delfini, presentazione del libro Poemetti di William Shakespeare, Torino, Einaudi 2022, traduzione di Valter Malosti.
Dialogo tra Valter Malosti, regista, attore, direttore di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e Alberto Bertoni, poeta, scrittore e docente universitario.
Scritto nel 1593 durante la peste di Londra, il poemetto erotico-mitologico Venere e Adone dà una versione modificata della vicenda raccontata da Ovidio. Come paradigma dell’eros piú carnale e ossessivo diventerà un best seller, ristampato innumerevoli volte. L’anno dopo Shakespeare riprende un episodio dell’antica storia romana: lo stupro di Lucrezia da parte di Sesto Tarquinio (figlio di Tarquinio il Superbo). Un raptus di violenza incontrollabile raccontato per la prima volta, in modo sconvolgente, direttamente dalla voce della donna che ne è vittima. Venere e Adone e Lo stupro di Lucrezia, oltre ad essere due capolavori assoluti, sono le uniche opere di Shakespeare di cui il drammaturgo abbia curato la stampa personalmente, cosa mai accaduta né con le sue opere teatrali né con i Sonetti. Si tratta di due testi di grande raffinatezza stilistica ma anche di grande potenza narrativa e drammatica. Non a caso Valter Malosti li ha messi in scena in due spettacoli memorabili e premiati. La traduzione è dunque quella realizzata per la rappresentazione teatrale. Lo stesso Malosti nell’introduzione ci racconta il personalissimo rapporto con i due poemetti e ne dà un’interpretazione originale che tiene insieme le ragioni della filologia e del teatro.
Estratti dagli APPUNTI DI LAVORO di Valter Malosti
Venere e Adone
Venere e Adone sfugge a qualsiasi definizione: comico oppure tragico, leggero oppure profondo, un inno alla Carne oppure un ammonimento contro la Lussuria: il poemetto è un mixtum in cui tutti i termini di queste antitesi sono simultaneamente veri.
Lo stupro di Lucrezia
[…] In Shakespeare la voce di Lucrezia si dilata e diviene uno dei più alti esempi di meditazione sulle conseguenze dello stupro visto dalla parte di una donna. Un atto di terribile violenza raccontato direttamente dalla voce della vittima che si dispiega in un lungo e altissimo flusso di coscienza, in una lunga catena di versi di una forza poetica e di una modernità davvero sconvolgenti […]
Info:
ingresso libero
promozione@emiliaromagnateatro.com