Mi chiamo Andrea, faccio fumetti
A proposito di questo spettacolo
La storia di Andrea Pazienza un po’ disegnata e un po’ raccontata.
Bologna e le contestazioni studentesche, gli amori e le crudeltà tra i banchi di scuola del Liceo Fermi, Bologna e gli anni’80: chi non si ricorda i fumetti delle avventure dell’universitario damsiano Pentothal, del cinico Zanardi e del politico Pertini?
Attraverso le parole scritte da Christian Poli, l’artista Andrea Santonostaso attraversa la vita di uno dei fumettisti più conosciuti: Andrea Pazienza.
Lo fa entrando “dentro” nelle sue opere e a Gli ultimi giorni di Pompeo, con un monologo disegnato che vuole essere un ricordo ad alta voce del genio creativo che fu Pazienza, che ancora oggi non smette mai di meravigliare.
Mi chiamo Andrea, faccio fumetti è una biografia, ma non è una biografia.
È un monologo disegnato.
È un omaggio che non vuole omaggiare nessuno.
È una dichiarazione di resa di fronte alle sentenze perentorie del destino.
È l’ennesima constatazione di un Salieri di fronte ad un Mozart.
Note
Consigli di lettura dalla Biblioteca Delfini:
- Stefano Cristante, Andrea Pazienza e l’arte del fuggiasco: la sovversione della letteratura grafica di un genio del Novecento, Mimesis 2017
- Franco Giubilei, Vita da Paz: storia e storie di Andrea Pazienza, Black Velvet 2011
Repliche
Dati artistici
foto di Riccardo Farina