IMMAGINI DI CITTÀ
Laboratorio artistico sulla toponomastica e i segni urbani della città di Modena
a cura di Graziano Graziani, scrittore e giornalista
in collaborazione con Istituto Storico di Modena
La città è una stratificazione di segni che provengono da epoche diverse. Segni che talvolta rispondono a logiche remote, di cui si sono persi i riferimenti e l’organicità, sepolti come sono dal sovrascriversi di logiche successive che richiamano altre epoche, cancellati dal tempo o dalla naturale metamorfosi della città. In questo processo continuo che ha a che fare tanto con la realtà fisica – le strade, le statue, i palazzi, le piazze – quanto con la memoria collettiva, finisce che anche i simboli tutt’ora evidenti scompaiano per così dire dalla vista: diventino cioè invisibili, poiché non si è più in grado di leggerli, di leggerne la storia.
Questo laboratorio – che nasce dentro un teatro attorno all’idea di partecipazione, in un momento in cui il teatro è forzatamente qualcosa di “altro” rispetto alla sua forma abituale – vuole costruire un percorso attraverso la sedimentazione di storie e vicende della città di Modena che passano per la sua toponomastica, per i nomi delle sue strade, ma anche per altri segni che la caratterizzano. È un laboratorio che parte dalla storia, anzi dalle storie e da un loro recupero, per proiettarsi verso il presente di una città riletta – e persino riscritta – attraverso un esercizio di immaginazione.
Immagini di città vuole creare un percorso formativo e allo stesso tempo creativo per studentesse e studenti della scuola superiore attorno a questi temi. L’obiettivo è quello di riannodare agli elementi simbolici che costituiscono “la pelle della città” – statue, piazze, edifici storici, ma anche elementi di memoria urbana nascosta – i dibattiti del presente, mettendo a fuoco i rapporti di forza e di potere che li attraversano.
Il progetto è articolato in tre momenti specifici:
1) Nella prima parte le studentesse e gli studenti faranno un percorso teorico articolato in due incontri:
- il primo incontro ha l’obiettivo di mettere a fuoco la città come “spazio poetico”, luogo del possibile dove si articola la vita della comunità, con i suoi conflitti e le sue forme di convivenza virtuosa. Lo strumento di avvicinamento a questo tema sarà il libro di Italo Calvino Le città invisibili, attraversato sia come strumento letterario che come fonte di ispirazione per urbanisti e architetti.
- il secondo incontro ha l’obiettivo di stimolare un dibattito critico tra studentesse e studenti sui temi dell’immaginario espresso dalle nostre città. Si porrano al centro dell’incontro temi relativi all’inclusività di visioni diverse della storia – passando dalle azioni contro i segni coloniali e razzisti nelle città occidentale – toccando elementi di “memoria negativa” , arrivando a mettere in luce le tracce di una memoria “positiva” , rappresentata dai racconti e dalle immagini scaturite da libri, fumetti, musica, cinema che hanno caratterizzato la città di Modena. L’obiettivo dell’incontro è sondare le opinioni delle studentesse e degli studenti sulle pratiche di risemantizzazione del passato, stimolando un dibattito su possibili soluzioni creative che possano rappresentare, per loro, una via per disegnare le città del futuro.
2) La seconda parte del laboratorio sarà dedicata all’esplorazione della città. Verranno costituiti uno o più gruppi di studenti che avranno modo di mettere a fuoco alcune zone di Modena, tra centro e periferia. Percorrere le strade, scoprire i segni e le storie, sarà un modo per affondare le mani in prima persona nel depositato di narrazioni che costituiscono l’ossatura dei luoghi che andremo ad esplorare.
Le passeggiate urbane avranno dei temi specifici:
a) le tracce del fascismo e dell’antifascimo, sia prima che dopo la Seconda Guerra Mondiale;
b) la toponomastica femminile, per mettere a fuoco la scarsità di rappresentazione.
3) La fase finale del laboratorio sarà dedicata alle mappe immaginarie. Con il bagaglio di storie, simboli ed emozioni raccolte lungo la strada e negli incontri, i gruppi di partecipanti saranno chiamati a riscrivere in modo creativo la mappa della città (o almeno di alcune zone specifiche). Potranno farlo elaborando una serie di proposte che verranno tradotte in segno grafico grazie all’incontro con uno o più illustratori individuati da ERT, i quali seguiranno questa fase conclusiva del progetto per realizzare, assieme ai partecipati, un “deposito” di quanto elaborato.
La “mappa immaginaria di Modena” che scaturirà da questo processo potrà seguire gli spunti dei dibattiti in corso oppure tracciare interventi del tutto nuovi. Si potrà ad esempio scegliere se l’opzione più giusta per i partecipanti è “riscrivere” i nomi delle strade, oppure aggiungere segni e narrazioni, o ancora si potrà adottare un registro ironico anziché serioso: l’ultima parola, sui toni e sui contenuti, sarà lasciata ai partecipanti, poiché ogni elaborazione sarà l’esito di un percorso di riflessione unico, che riguarderà il singolo gruppo. Tutte le mappe e i segni che usciranno dai vari percorsi saranno poi raccolte in un’esposizione – da realizzare negli spazi di ERT o in collaborazione con luoghi espositivi della città – che costituirà l’atto finale di Immagini di città, momento di restituzione di quanto elaborato.
Per chi: 2 classi delle Scuole Superiori
Periodo: da febbraio/marzo a maggio 2026
Modalità di svolgimento: 2 incontri in classe di 2 ore ciascuno, 2 passeggiate urbane di circa 3 ore ciascuno, 1 incontro di 3 ore con l’illustratore, più esito finale
Luogo: in classe, in Teatro e in vari luoghi della città
Prenotazione: inviare una mail a teatro.ragazzi@emiliaromagnateatro.com entro il 31 ottobre specificando la Scuola, la classe e il numero dei ragazzi
L’attività può essere riconosciuta anche come PCTO