Giovanna dei disoccupati
un apocrifo brechtiano
Teatro Storchi
A proposito di questo spettacolo
Irriverente rilettura dell’opera di Bertolt Brecht. Una drammaturgia originale che narra vicende contemporanee per rivelare quanto il privilegio e il sopruso siano ancora, come ai tempi di Brecht, i meccanismi dominanti.
Natalino Balasso, con il suo consueto spirito irriverente, scrive un apocrifo, un falso sotto dettatura, inserendo i caratteri delle opere di Bertolt Brecht in un contesto ed una storia contemporanei. Nasce così un originale confronto con l’opera e il pensiero del drammaturgo tedesco, per rileggere e restituire il suo sguardo sul mondo contemporaneo.
«Non possiamo immaginare – scrive Balasso – cosa scriverebbe Bertolt Brecht se fosse in mezzo a noi e si guardasse attorno; se vivesse, come noi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. […] Eppure quegli orrori sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e a due passi da noi. […] In questa nostra Giovanna dei disoccupati abbiamo fatto agire i personaggi immaginati da Brecht in nuovi ambiti e con nuove parole ma nuovamente immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza»
Repliche
Al 28/11/2025
Dati artistici
scene Anusc Castiglioni
costumi Sonia Marianni
luci Stefano Dellepiane
cura musicale Celeste Gugliandolo
regia Andrea Collavino
produzione Centro Teatrale Bresciano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano
foto di Ilaria Vidaletti