Il Volo - la ballata dei picchettini

Tahar e Luigi, nati rispettivamente il 24 e il 25 dicembre 1958, il primo ad Algeri, il secondo a Ravenna, hanno deciso di tenere una Conferenza sul Marzo per raccontare di fabbrica, porti, lavoro, incidenti, cormorani, nebbia e fuochi. Insieme raccontano due storie tragiche di morti sul lavoro accadute a distanza di quarant’anni l’una dall’altra, entrambe avvenute nei cantieri navali della città romagnola: la prima è la vicenda di Domenico Mazzotti, morto sul lavoro nel marzo del 1947, la seconda è la storia della tragedia della Mecnavi (1987), in cui morirono tredici operai-picchettini, soffocati all’interno della nave Elisabetta Montanari.
Il racconto scenico è affidato a due narratori: Tahar Lamri, scrittore algerino residente a Ravenna da molti anni, e Luigi Dadina, attore romagnolo; accompagna il loro racconto il canto rap di Lanfranco “Moder” Vicari, il basso e le percusssioni di Francesco Giampaoli, e il basso di Diego Pasini. La musica gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo dello spettacolo: forti della loro ampia cultura musicale, i musicisti, capaci di intrecciare culture musicali differenti, tra rap, blues, jazz e rock, riescono a dare vita a nuovi e sorprendenti paesaggi sonori. Ne deriva uno spettacolo in cui alle narrazioni si alternano i testi in musica, che fungono da vero e proprio contrappunto al flusso narrativo.

Consigli di lettura dalla Biblioteca Delfini:

• Angelo Ferracuti, Il costo della vita: storia di una tragedia operaia, Einaudi 2013 
• Luigi Dadina, Griot Fulêr, Aiep 1994
• Tahar Lamri, I sessanta nomi dell’amore, Di Salvo 2007